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APPENDIX.

COPIA DEL RAPPORTO

Fatto a sua Eccellenza il Sig. Governatore di Pisa, sopra l'accaduto al Nobile Lord Noel Byron, ed altri, come dalle sottoscrizioni qui appiedi, il giorno 24 Marzo, 1822.

LORD BYRON, con i suoi compagni qui sottoscritti, tornava cavalcando dalla sua solita passeggiata, ed era forse lungi un quarto di miglio dalla Porta le Piaggie, quando un uomo a cavallo in uniforme di Ussero passò a tutta carriera in mezzo alla compagnia, urtando villanamente uno dei cavalieri. Lord Byron, adontato di tale villania, gli mosse dietro il suo cavallo, e tutti gli altri

lo seguirono. Passati innanzi a costui, ognuno s' arrestò, e Milord lo richiese perchè avesse fatto quell' insulto. L'Ussero, per prima e tutta risposta, cominciò a gridare con urli, con bestemmie, e con parole ingiuriose. Allora il nobile Lord, ed un altro suo compagno gli presentarono un biglietto, dov' era scritto il suo nome e la sua direzione. Quegli seguitò, gridando e minacciando che poteva trar la sciabola; che l' avrebbe ben tirata, ed anche vi pose la mano.

Erano prossimi di dieci passi alla porta. In mezzo all' alterco si meschiò un semplice soldato in uniforme, credesi, da Cannoniere; e gridò all'Ussero," Comanda alla guardia della porta -arrestateli, arrestateli"-e sempre con modi e con parole le più villane e le più insultanti.

Ciò udendo il nobile Lord, spinse il suo cavallo, e un suo compagno di seguito, e in mezzo alle guardie che mettevano mano ai fucili e baionette,

gli riuscì di varcare la porta e prendere la Strada del Corso verso Casa Lanfranchi. Gli altri tre col corriere venivan dietro, allorchè il Signor Trelawney, che era il primo, si trovò il cavallo afferrato alla briglia da due soldati con le spade sguainate, e assalito forsennatamente da quell' Ussero che gli scagliò molti colpi di sciabola, mentre quei soldati lo percuottevano sulla coscia. Egli e i suoi compagni erano tutti inermi, e chiedevano a quel furibondo ragione di una tale infame condotta. Ma egli rispondeva con i colpi. Il Signor Shelley s'interpose per farsi scudo all' amico, e fu percosso gravemente sul capo col pomo della sciabola, per cui cadde rovesciato da cavallo. Capitano Hay volle pure parare un colpo al compagno con un bastoncello che aveva ad uso di fouet, ma il colpo tagliò il bastone e giunse a ferirlo sul naso. Il corriere fu anche mal concio con molte percosse dall' Ussero e dagl' altri soldati-Dopo ciò l' Ussero spronò il cavallo e prese la via di Lung' Arno.

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Il nobile Lord giunto a casa, fece ordinare al suo segretario che corresse subito a dar conto di ciò alla Polizia; poscia, non vedendo i compagni, tornò verso la porta, e per via incontrò l' Ussero che gli si indrizzò dicendo, "Siete voi soddisfatti ?" Il nobile Lord come che ignaro della zuffa accaduta sotto la porta, gli rispose "Non sono soddisfatto ditemi il vostro nome." Costui rispose, "Masi, Sergente Maggiore." Un servo di Milord giunse in quell' istante dal Palazzo, e afferrò la briglia al cavallo del Sergente. Milord gli comandò di lasciarlo. Il Sergente allora spronò il cavallo e si lanciò Lung' Arno, in mezzo ad un' immensa folla che innanzi al Palazzo Lanfranchi erasi adunata. Ivi, come ci si riportò, fu ferito; ma noi ignoriamo come e da chi, poichè ognuno di noi trovavasi o in casa o indietro. lamente fu recato in casa di Milord il bonnet di questo Sergente.

So

È da notare inoltre, che il Capitano Hay si

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