Poesie liriche toscane

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presso G. Piatti, 1817 - 169 стор.

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Сторінка 168 - Phoebus lifts his golden fire: The birds in vain their amorous descant join, Or cheerful fields resume their green attire. These ears, alas! for other notes repine; A different object do these eyes require; My lonely anguish melts no heart but mine; And in my breast the imperfect joys expire...
Сторінка 21 - Chiunque è avvezzo alle proporzioni armoniche e alle corrispondenze maravigliose di metro e di rima de' toschi maggiori prenderà a scorno tante cicalate, pazzie e ciance di certi francesi e tedeschi moderni che germogliano in copia smisurata come piante malsane in un terreno salvatico e guasto. » E intendeva per la parte sua di cooperare al...
Сторінка 28 - 1 superbo pavon sì vago in mostra spiega la pompa de l'occhiute piume; né l'iride sì bella indora e mostra il curvo grembo e rugiadoso al lume. Ma bel sovra ogni fregio il cinto mostra, che né pur nuda ha di lasciar costume. Die corpo a chi non l'ebbe; e, quando il fece, tempre mischiò, ch'altrui mescer non lece.
Сторінка 23 - ... maggiori prenderà a scorno tante cicalate, pazzie e ciance di certi francesi e tedeschi moderni, che germogliano in copia smisurata come piante malsane in un terreno salvatico e guasto. „ E intendeva per la parte sua di " cooperare al risorgimento della letteratura e della poesia italiana in Inghilterra nella loro antica e consueta possanza, com' erano nel secolo sopra tutt...
Сторінка 168 - A different object do these eyes require ; My lonely anguish melts no heart but mine ; And in my breast the imperfect joys expire ; Yet Morning smiles the busy race to cheer, And new-born pleasure brings to happier men ; The fields to all their wonted tribute bear ; To warm their little loves the birds complain. 1 fruitless mourn to him that cannot hear And -weep the more because I *weep in vain.
Сторінка 14 - Grseca aut Latina, vel nullo, vel modico tinctu imbiberit. Ego certe istis utrisque linguis non extremis tantummodo labris madidus ; sed, siquis alius, quantum per annos licuit, poculis majoribus prolutus, possum tamen nonnunquam ad...
Сторінка 16 - Itale rime io d' intrecciar diletto Presi , e d' un tosco allor fregiai la chioma , D' un tosco alloro che del lauro acheo E del romano a. par crebbe , e si feo Illustre serto all...
Сторінка 51 - A cui ne' cori eterni Apollo assorse E tanto onor gli porse Che l'entrata maggior di Pindo aprio. Vedo coi due gran tòschi il savonese E di Ferrara e di Sorrento i lumi, E lungo i noti fiumi L'arpa aurata temprar sento il pavese: Par che ciascun s'accordi e offrir ti goda Di facondia e di grazia augusta loda (i).
Сторінка 53 - Italia al Sostegno ! e udiasi intanto Or di Marte fragor, di Febo or canto. Canzon, se mai quell' onorata riva Vedi del fiume a te non caro indarno, Salutala nel nome in cui ti fidi : Sei di straniera cetra ardito suono, Ma pur ci' amor sei dono ; E se negletta giaci e ignota all' Arno, ']" è forse assai che del Tamigi ai lidi Alzasti prima i trionfali gridi.
Сторінка 16 - ... d'Italia. L'Europa letteraria (e perché no l'America?), se vuol esser giusta e grata, non sarà mai invidiosa della gloria italiana; ma piuttosto riconoscerà ne' suoi scrittori i suoi maestri al rinascimento delle scienze e delle lettere. Non voglio oltrepassare i termini prescritti alle lodi così dovute alla terra madre d'eroi, di poeti e d'oratori. Ma voi che nel corso della vostra letteraria fortuna avete viaggiato sulle tracce de...

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