"Lassù fia caro il rivederci, amico Tosto si vieta quì." Se ciò scrivesti Pur nell' altrui parole, e mi facesti Legger, chinando quel volto pudico, (Che tal non arricchì, tal fa mendico,) Se mai così pietosa mi parvesti, Or quegli studj non ti sian molesti, Ond' io rimembro il mio piacer antico. Quinci da bella Speme fien lattati I pensier miei, mercè la gran virtute De' primi affetti, e quasi concreati, Che c' addolciavan la mutua salute Ne' giorni, d' ogn' ambascia allontanati, Della puerizia, e della gioventute. DIVINE COMEDY. THE PARADISE: TRANSLATED IN THE ORIGINAL TERNARY RHYME BY C. B. CAYLEY, B.A. "Fecisti nos ad Te, et inquietum est cor nostrum donec "Jura Monarchiæ cecini."-DANTIS Epitaphium. "Let us not to the marriage of true minds Admit impediments."-SHAKESPEARE'S Sonnets. LONDON: LONGMAN, BROWN, GREEN, AND LONGMANS, CONTENTS. CANTO I ARGUMENT of the Paradise.-Invocation. - Morning in the Ter- CANTO II. Page 1 Invitation to Special Readers.- Ascent of Beatris and Dante to 9 |