Зображення сторінки
PDF
ePub

sopra indicato; e tanto più, che quel consiglio, ch' io presi di dar le memorie della sua vita, non potea di sua natura abbracciare anche quelle della sua morte. Millesimo trecentesimo septuagesimo quarto, die martis, decimo octavo Iulii, hora quinta noctis, arquadae, inter montes Euganeos, duos dies et septuagesimum annum attingens, obtit celeberrimus e temporis sui sapientissimus omnium, pater, praeceptor, ett Dominus meus, Dominus Franciscus Petrarcha, Vates, Historicus, Theologus, et Orator eximius; qui illud suum venerabile caput, in summa Romani Capitolii Arce, maxima cum gloria et totius Romani populi consensu, MCCCXLI. die VIII Aprilis, sub examine singularissimi et illustrissimi viri Roberti lerusalem et Siciliae Regis, aetate sua peritissimi omnium, ac omni scientia decorati, merito laureatum, supra mea indigna pectora tenens, illam suam beatissimam animam in os meum ultimo efflavit anhelitu: mihi memorabile et aeternum flebile munus.

Il corpo di lui fu quindi riposto in un magnifico sepolcro di marmo rosso, sostenuto da quattro colonne, posto dirimpetto alla chiesa di Arquà. Francescolo di Brossano, che il Petrarca nel suo testamento avea già istituito erede universale di tutti i suoi beni mobili ed immobili, glielo fece innalzare, rinnovando in quel giorno le solenni esequie tra il canto de' sacerdoti ed il concorso degli amici. Il Poeta stesso aveasi preparato in vita quell' epitafio, che leggesi nel mezzo del monumento. La iscrizione poi, che Francescolo fece scolpir nella base, e che noi non possiamo dare che in parte nella stampa, continua nel giro della base stessa in questa maniera: Viro insigni Francisco Petrarcae laureato Franciscolus de Brossano Mediolanensis, gener, individua conversatione, amore, propinquitate, et successione, memoria. Anno Domini MCCCLXXIIII. Die XVIII. Iulii. E più sotto nella parte inferiore della base medesima leggesi questa iscri→

zione: Io: Baptista Rota Patavinus, amore, benevolentia, observantiaque devinctiss. ac tant. celeber. Vatis virtutum admirator ad Posteros. H. M. B. M. P. C. Finalmente nel 1567. Paolo Valdizocco Padovano, proprietario allora della casa abitata dal Poeta, per provare alla posterità quanta fosse la divozione sua verso di lui, ne fece scolpire il ritratto in bronzo, (che ora è mezzo guasto, perocchè alcuni soldati sul principio del secolo scorso, tirando d' archibuso contro di lui, ne ruppero un occhio) e, fattolo collocare nella parte superiore del monumento, vi fece porre sotto la seguente iscrizione: Fr. Petrarchae Paulus Valdezuchus Poematum eius admirator, aedium. agrique possessor, hanc effigie pos. Anno M. D. LXVII. Idibus septembris. Manfredino Comite Vicar. Nel prospetto, ch'io do di questo monumento, furono osservate tutte le regole dell'arte dal valentissimo geometra ed ingegnere Sig. dottore Vincenzo Zabeo Padovano, il quale per mia istanza, essendo più volte a tal fine andato in quel luogo, ne fece quindi un disegno esattissimo, ch' io poi died i ad essere inciso al Sig. Federico Lose. Un solo piccolissimo arbitrio volli prendermi cioè, che essendo i lauri, i quali circondano il monumento, piantati di fresco, (il Sig. Faujas de Saint-Fond celebre naturalista geologo Parigino li piantò egli stesso in persona nell'ultimo suo viaggio d'Italia) io li feci disegnare più grandi, a fine di dar un pò più di vaghezza al disegno ed alla stampa medesima. Ognun vede però che un tale arbitrio da qui a pochi anni non sarà più conosciuto.

DICHIARAZIONI

ED ILLUSTRAZIONI

STORICO-CRITICHE

DEL PROSPETTO DEL MONUMENTO
CH'E' IN PADOVA.

Egli era pur da desiderare, che al primo promotore e pro

pagatore della bella letteratura in Italia, al primo ristoratore non solo, ma a quello che il perfezionamento diede alla nostra lingua, fosse eretto in Padova, città fiorentissima per ogni maniera di studio e di discipline, un monumento, che ne eternasse la memoria; dico monumento, non nello stretto senso, nel quale fu questa voce usata da' nostri approvati scrittori, ma nell' ampio senso, in cui gli antichi Romani usarono la voce monumentum, o monimentum. Ed era pure convenientissimo che fosse innalzato nella chiesa Cattedrale, di cui fu canonico, e presso cui per alcun tempo ebbe la sua abitazione. Ciò in fatti venne proposto in varj tempi de' passati secoli; se non che ebbevi sempre i soliti ostacoli, che le vicende dell'umane cose, e i diversi pareri delle persone sogliono d'ordinario frapporre in così fatte imprese. E fino a quando, dice lo zelantissimo mons. nostro vescovo Orologio di felicissima memoria nell' eruditissima sua opera intitolata: Serie cronologico-istorica dei Canonici di Padova a fac. 151, e fino a quando l'avido viaggiatore, che ammira nella Cattedrale di Padova tante memorie di uomini illustri,

andrà cercando in vano quella del Petrarca? Non è forse Francesco eccitatore del genio delle lettere in Europa? Non è forse il Padre della lirica poesia? E non meriterà un pubblico attestato di gratitudine, da questo Capitolo ? Ma non perorò inutilmente il nostro Prelato. Era tanto onore riserbato al nobilissimo animo e generoso di mons. Antonio Barbò da Soncino canonico della Cattedrale medesima, il quale pensò, e col consenso de rispettabili suoi colleghi fece fare a sue spese quell'illustre monumento, di cui parliamo, e che sul disegno, felicemente immaginato dal sig. Vincenzo Zabeo, fu poi esattissimamente intagliato in rame dal sig. Castellini secondo che la stampa lo rappresenta. Egli è tutto di scelto marmo bianco, eccetto il fondo, ch'è di paragone bellissimo, dov'è la nicchia, nella quale è posto il busto del Poeta. Il lavoro del monumento, sotto la direzione del sig. Zabeo, e stato con ogni precisione e finitezza d'arte eseguito da Pietro Mennini, scarpellino valente; ed il busto, in marmo di Carrara, è stato fatto dal sig. Rinaldo Rinaldi Padovaallievo dell' immortale Canova, che riuscì cosa veramente bella, e degna di un tanto maestro. Questo monumento è stato esposto alla pubblica vista, con grande concorso de' cittadini e de' forestieri, nel giorno 24 di dicembre l'anno 1818. Fu collocato nella chiesa Cattedrale, alla sinistra dell'ingresso della porta dei Leoni. Molte poesie furono pubblicate colle stampe in così lieta occasione, la serie delle quali può vedersi da' nostri lettori in fine del Vol. II. nell'Appendice II. alla biblioteca Petrarchesca, col titolo di raccolta.

no,

« НазадПродовжити »