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112 Quanto in sembianti, e ne' tuo' dir mostrasti.

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Quanto in sembianti, e nel tuo dir mostrasti.

123 Spenti son i miei lauri, or querce ed olmi: Fatti son i miei lauri, or querce ed olmi;

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ivi Pura assai più, che candida colomba . (*)

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160 E veggio andar quella leggiadra e fera, E veggio andar quella leggiadra fera,

161 Agguagliar mai parlando, e la virtute, ,, Agguagliar mai parlando: o la virtute,

165 Ancor fa onor col suo dir novo e bello. Ancor fa onor col dir polito, e bello.

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172 Quel vincitor, che prima era all'offesa, Quel vincitor, che primo era all'offesa,

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179 E d'un bel viso, e di pensieri schivi,
D'un parlar saggio, e d'onestate amico.
E col bel viso, e co' pensieri schivi;
Col parlar saggio, e d'onestate amico.

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دو

180 Stelle chiare pareano in mezzo un Sole, Stelle chiare pareano, e'n mezzo un Sole;

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184 Ardito di parlarne in versi, o'n rima. Ardito di parlarne in verso, o 'n rima.

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188 Ma più la tema dell' eterno danno:

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189 Quante volte diss' io meco: Questi ama, Anzi arde: or si convien, ch' a ciò provveggia;

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Quante volte diss' io: questi non ama;
Anzi arde; onde convien, ch'a ciò provveggia;

192 Ma assai fu bel paese, ond' io ti piacqui;

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Ma assai fu bel paese, ov' io ti piacqui;

206 Ite superbi, o miseri Cristiani, ,, Ite, superbi e miseri Cristiani,

213 Guardoss' intorno; ed a se stesso disse: Guardoss' intorno, e da se stesso disse:

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215 E nessun sa quanto si viva, o moia.
E nessun sa quando si viva, o moia.

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218 Se 'l viver nostro non fosse si breve, Se 'l viver vostro non fosse sì breve,

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222 Di ch'io ragiono ; qualunq' e' si sia ! Di ch' io ragiono ; quandunq' e' si sia!

ivi Torneranno al suo più fiorito stato: Torneranno al lor più fiorito stato;

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223 Tanta credenza ha più fidi compagni: A si alto secreto chi s'appressa?

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ANNOTAZIONI

(*)

Affinchè

ffinchè il lettore conosca, che le lezioni comuni sopra esposto sono state arbitrariamente introdotte contro la volontà del Poeta, ed in quanta stima tener si debbano le lezioni delle tre edizioni, riporto qui gli studi autentici fatti dal Poeta medesimo nel compor questo verso, siccome leg

gonsi nel frammento suo originale esistente nella vaticana, e già stampato in Roma dal Grignani nel 1642 :

Quando una giovinetta ebbi dallato

Pura come una candida Colomba.

vel Pura assai più che candida colomba. Hoc placet. E così deve piacer a noi di leggere, non

Pura via più, che candida colomba,

ma bensì.

Pura assai più, che candida colomba, come piacque al Poeta.

E qui si noti, che il Bandini nella sua edizione del Canzoniere pubblicata in Firenze nel 1748 seguitò questa vera lezione. E bench' egli discordi nella massima parte delle lezioni esposte delle tre edizioni, pur in verità ho ritrovato, che più di tutti gli altri vi si accosta conformandovisi cinque o sei volte. Ed è perciò, che nell' intitolar ch' io feci la serie di queste varie lezioni da me raccolte, nominando le lezioni comuni le chiamai comuni o quasi comuni. Sembrami però essere omai desiderabile, che la vera lezione del Canzoniere divenga una volta comune a tutte l'edizioni, che successi vamente si faranno .

Fine del Tomo Primo.

DELLE PRINCIPALI COSE

CHE SI CONTENGONO

IN QUESTO PRIMO VOLUME

Pag.

VII

XXXV

Prefazione.

Memorie della vita di Francesco Petrarca. Sonetti, e Canzoni di Francesco Petrarca in vita di M. Laura.

Ordine con cui son collocate le opere d' intaglio, che si contengono ne'due volumi; e di quell'ordine le ragioni.

Dichiarazioni ed illustrazioni delle opere d'intaglio che sono ne' due volumi.

Ritratto del Petrarca

Ritratto di Laura di rincontro al frontispizio .

Veduta della solitudine di Valchiusa.

Fac Simile della nota Virgiliana.

321

ivi

XXXV

5

345

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