Biblioteca italiana, o sia giornale di letteratura, scienze ed arti ..., Том 3

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Сторінка 91 - Dio al numero pervenuti di mille trecento quarant' otto, quando nella egregia città di Fiorenza, oltre ad ogni altra italica bellissima, pervenne la mortifera pestilenza, la quale, per operazion de' corpi superiori o per le nostre inique opere, da giusta ira di Dio a nostra correzione mandata sopra i mortali, alquanti anni davanti...
Сторінка 431 - Dette queste cose , si girò tutto lieto ad uno de' custodi , chiedendo da scrivere : non già per impetrare grazia vilmente come sogliono i rei e gli uomini volgari, ma per mostrare tutta la costanza e la fermezza di quel suo animo invitto : imperocché si pose a comporre questo Inno alla Morte che noi pubblichiamo.
Сторінка 69 - Naspi , e ali' intenso fremere de' -perni E delle rote , ed al picchiar frequente De' bossoli patenti , un indistinto Tumulto, nn suono, un murmurc si mesce; Qual se pesante e rara in ampio lago Scenda scrosciando , o il duro suoi percuota , Senza interruzion , la pioggia estiva. Quanto di poesia in questi versi ! ne' quali né pur la invidia troverebbe che ammendare; se non ci venisse dubbio sul!
Сторінка 58 - I E' molti luoghi che son venuto recando di questo bel poema ho notate per occasione alcune cose di lingua ; ora voglio alquanto parlarne di proposito : che sebbene ciò riesce noioso a molti , non dee rincrescere a coloro che sanno essere la lingua negli scrittori non meno importante che ne
Сторінка 353 - XVIII Lingua di nazione antica, che si è conservata regnante finché pervenne al suo compimento, dev'essere un gran testimone de' costumi de
Сторінка 433 - Tu se' l' alta possanza che distingue Lo ver dal falso , dal valente il frale , Dallo eterno il mortale ; O di magnalmi spiriti consorte , A te mi volgo , generosa Morte.
Сторінка 421 - Non di meno l'infelice oratore colse delle sue fatiche quel frutto, che i tristi principi sogliono rendere a chi li pone sul trono : temendo essi che chi li seppe alzare non sappia ancora traboccarli. Né più vile, né più pronto modo poteva scegliersi dal tiranno per isfogare l...
Сторінка 71 - Sulla molal colonna, si restringe, Ognor più al fondo il liquido metallo; Ma se dal soprastante etere spinto, Alto si leva per li gradi, e monta Verso là dove il vetro si sigilla D' insuperabil chiuso, indarno temi Che te nell'opra lunga pioggia incolga.
Сторінка 352 - Vico d'intorno alla comune natura delle nazioni. Colla vita dell'autore scritta da lui medesimo. Edizione sesta. Milano: Giovanni Silvestri. Vol. I-III: IV, 212; 282; 158 S. Vol. IV: Della antichissima sapienza degl'Italiani tratta da
Сторінка 435 - Canzon vivrai, me spento; e umil , ma forte Col Tesbite n' andrai, con quel da Tarso. Solo un signor conosci, e quello adora, Quel che a non esser di sua grazia scarso Dolce e bella morendo fe

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