Зображення сторінки
PDF
ePub
[blocks in formation]

DAI TORCHI DI GIO. PIROTTA.

3

BIBLIOTECA ITALIANA
Luglio 1816.

PARTE I.

LETTERATURA ED ARTI LIBERALI

La Vita di EROSTRATO scoperta da Alessandro VERRI. Roma 1815, nella stamperia di Mariano De Romanis. Vendesi in Milano pressa A. F. Stella.

ALCUNI

LCUNI pensano che il sig. cav. Alessandro Verri abbia scoperta questa Vita di Erostrato come p. e. scoprì in addietro le Avventure di Saffo. Perchè contristare la modestia di codesto valentuomo, cercando impertinentemente oltre quanto egli ha creduto convenevole dirci? O perchè porsi in pericolo di prestare a taluno mercè la verisimiglianza di una diversa supposizione, argomento di diminuirè i titoli ch'egli può avere alla stima del pubblico ?

Fortunatamente noi siamo in istato di distruggere tutti i dubbj, che sull' autenticità di questa Vita potessero farsi. Un nostro amico, non è guari ritornato da un viaggio fatto in Levante, insieme con varj altri preziosissimi

[ocr errors]

manoscritti raccolti al Monte Athos, ce ne ha recato uno, il quale ha una strettissima relazione coll' accennata opera di Dinarco. E questi e gli altri sono poi un dono generoso, che a lui ha fatto un eruditissimo Monaco Basiliano chiamato Demetrio Filoponico, da oltre settant'anni custode in capo delle Biblioteche greche, per le quali in tutto il mondo sono si celebri i settecento novantanove monasteri di quel rinomatissimo santuario. Coloro i quali si dilettano di conoscere gli antichi manoscritti non tanto per la sostanza di quanto comprendono ad onore delle scienze e delle arti, e ad incremento degli utili studj; ma eziandio per le materiali loro forme a cognizione degli usi antichi, e delle vicende de' tempi, intenderanno con piacere come il breve opuscolo, del quale parliamo, si trova scritto sopra un antichissimo papiro egiziano, diligentemente chiuso entro una capsula di aloè, nella quale alcuni altri si contengono simili ad esso per brevità, e contrassegnati con una cifra, la quale il dottissimo Demetrio Filoponico ha detto al nostro amico, toccandosi la punta della bianchissima e veneranda sua barba, esser quella che Demetrio Falereo era solito apporre alle antiche opere che egli stimava classiche nel loro genere particolare. Nè la polvere, nè le tignuole, nè i sorci hanno in alcuna parte danneggiato questo papiro; e, cosa che deve fare maggiore meraviglia! questo manoscritto non ha sofferta nissuna ingiuria nè dal tempo, nè ba dalla ignoranza degli uomini; ed è venuto attraverso di secoli e secoli intatto sino a noi felicissimamente come se fosse stato scritto jeri

l'altro, o jeri. Ma di ciò basti. Ora diremo della sostanza di questo nanoscrittto.

Dinarco, cittadino di Epidauro, fu un bell' ingegno che, dotato di assai mobile fantasia piuttosto che applicarsi a rettificare con buon metodo e con giusti principj le sue idee, amò vagare sopra argomenti favolosi, traendoli a servire ad un certo spirito di contraddizione e d'incontentabilità, che sembra aver formato il suo carattere, e facendo servire la favola a facili allusioni a quanto poteva in un senso o nell' altro dilettare gli animi o frivoli, od inesperti. Bisogna dire ch' egli con ciò si fosse acquistata in Grecia qualche riuomanza, se fuvvi chi si prese il pensiero di alzar la voce contro questo suo opuscolo intitolato Vita di Erostrato; e il manoscritto, di cui parliamo, n'è appunto una prova. Bisogna dire eziandio che questo manoscritto fosse assai pregiato, se Demetrio Falereo ne fece conto, e se lo unì in sì preziosa capsula con altri, i quali, quando verranno alla luce, siccome il nostro amico si propone di fare ben presto, saranno da tutti i nostri dotti ritrovati quella degna cosa che veramente sono. Peccato invero, che il nome dell' autore di questo manoscritto non sia giunto infino a noi! Demetrio Filoponico, secondo che il nostro amico ci ha detto, pensa che possa essere di certo Cellenio Grisogopolo, di cui trovasi onoratissima memoria nei celebri Marmi di Paros: ma non ha potuto schiarire abbastanza la cosa, quantunque abbia su di ciò scritta una lunghissima dissertazione. Quello che è fuori di ogni dubbio si è, che il manoscritto ha per titolo semplicemente = A DIN ARCO, cittadino di Epidauro; e che dice quauto segue:

« НазадПродовжити »