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di larghezza: il tubo può essere più o men lungo a norma della pressione che si esige; ma basta per gli usi ordinari, che egli abbia due piedi di elevazione, e mezzo pollice di diametro. =

aria viziata.

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Il sig. Melzel di Vienna ha inventato un parasoffocazione pei casi degli incendi ne' sotterranei e per rendere accessibili altri luoghi pieni di Anche il sig. Davy ha immaginato una nuova lanterna di sicurezza ad uso de' minatori, nella quale la fiamma essendo alimentata da una limitata quantità d'aria, deve produrre una quantità di azoto e e di acido carbonico, capace di prevenire la detonazione dell'aria infiammabile; la lampana poi per la natura delle sue aperture metalliche, le quali danno entrata ed uscita all'aria, non può comunicare alcuna esplosione all' aria esterna. =

Viene per ultimo una nota sugli odori. Il sig. Carradori, esaminando la quistione, se l'odore è costituito da una sostanza particolare, sembra approvare la opinione degli antichi, che ammettevano nelle piante per causa del loro odore un prodotto particolare. Fourcroy negò l'esistenza di questo prodotto, e credette l' odore costituito da sottili molecole staccate dai corpi, e volatilizzate, le quali, portate nell'aria, feriscono l'odorato. L'A. di questa nota, ammettendo l'opinione di Fourcroy, crede che la diversità dell'odore dipenda dalle forme particolari e differenti delle particelle de' corpi, che esercitano la loro azione sull' odorato. Le foglie di tabacco, per esempio, macinate rozzamente, producono una sensazione odorosa diversa da quella della pianta medesima maci

nata sottilmente. Se dunque una sostanza per la sola diversificazione della forma produce diversi odori, dalla forma dovrà ripetersi la cagione degli odori medesimi, non da una sostanza particolare che abbia la facoltà di produrli. =

Sotto il titolo, Annunzi di libri si fa conoscere il secondo ed ultimo tomo della nuova edizione della Meccanica analitica di Lagrange, torinese; il libro della Scoperta del vaccino politicamente considerata, del dottor Mauro Rusconi, ripetitore di fisiologia nella R. Università di Pavia, ed il seguito delle Memorie della Società Italiana,

Giornale di Medicina pratica del sig. cav. Valeriano Luigi BRERA, consigliere di S. M. I. R. A., prof. P. O. di medicina pratica e di clinica medica nella R. I. Università di Padova, ec. ec. Anno 1816. Semestre primo.

SEZIONE PRIMA.

Memorie ed Osservazioni.

APOPLESIA

POPLESIA consensuale. Si riferisce dall'Editore la storia dell' ultima malattia dell' illustre Spallanzani, il quale dopo d' avere tacitamente sofferto per qualche tempo difficoltà di orinare, cadde finalmente, per istraordinaria ritenzione, in sopore apopletico, da cui si riebbe mediante i soccorsi dell'arte prestatigli dai professori Brera, Raggi e Scarpa; ma pochi giorni dopo gli sopravvenne diarrea colliquativa che in meno di due dì lo portò alla tomba. Nella sezione del cadavere si trovò il rene sinistro flacido, e gangrenato il destro, come pure la vescica orinaria, la quale avea quasi chiuso l'orificio da una escrescenza carnosa.

De angina pectoris, Josepho Averardi M. D. Taurin. Medicorum Collegii Sodali auct. Colla scorta degli autori, che hanno trattato di questa malattia, e specialmente di Schaeffero (de angina pect. diss. Gottingae 1787), si fa l'autore a darne una piena descrizione; e divide la di lui Memoria in due parti; speculativa, e pratica. Questo terribile morbo s'annunzia con

dolori ricorrenti spasmodici vivissimi di maggiore o minor durata, ora allo sterno, ora ad uno dei lati del petto, or alle braccia a; svanisce per lo più dopo alcune ore, o anche istanti, iudi ripiglia a distanze di tempo incostanti, al dolore si congiugue difficoltà di respiro, palpitazioni del cuore; i polsi si fanno per lo più intermittenti, talora si mantengono pur regolari, battendo, piccoli e tremuli. Ďopo molti parosismi ripetuti per mesi ed anui spesse volte l'infermo perde in fine la vita in uno di quegli accessi repentinamente quasi soffocato o si consuma a poco a poco in lento marasmo. Tra le supposte cagioni di questa malattia furono incolpati i vini fatturati, la materia reumatica, le soppresse consuete evacuazioni del sangue, i violenti patemi d'animo, i vizj organici del cuore dell' aorta, le ossificazioni delle costole, de' vasi arteriosi, l'angustia della cavità del torace, i visceri fuor di posto o ingrossati per cui il cuore ne venga comCon tutto ciò l'autore inclina a crepresso. dere, che l' angina pectoris si debba radicalmente derivare da una affezione spasmodica del cuore e delle parti vicine, qualunque poi sia di questo spasmo la cagione primitiva, cosa che in fatto di malattie, specialmente nervose è ancora ignota ai medici. Dipartendo dalle cagioni rimote, divide la malattia in due specie, e chiama stenocardia quella che è generata da compressione materiale e angina spasmodica quella che da ripercossi mali cutanei, da podagra anomala e simili è risvegliata. Heberden fu il primo che la nominasse angina pectoris, attenendosi all' uso che fecero

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gli antichi della voce angina anche in significato di difficoltà di respirare. Si estende l' autore sulla varia nomenclatura di questa malattia, e si prova di stabilire i segni che la distinguono dall' infiammazione del mediastino dall' asma, dalla sincope, dall' aneurisma del cuore e dell' aorta, dall' idrotorace e dall' idrope del pericardio; quindi ricerca eruditamente negli autori le prime tracce di descrizione di questo male, e le trova più che altrove nelle memorie de' Curiosi della Natura (Pezoldus obs. 58. pag. 115. miscellan. natur. curiosor. decad. 3. an. 2. obs. 185. et dec. 1. ann. 4. obs. 24) e nelle opere di Federico Offmanno (op. omn. tom. 4. pag. 125 consultat. et respons. medicinal. centur. 1. sect. 2. cap. 83) col titolo di asma e di spasmo precordiale. Dalla descrizione e storia della malattia passando l'autore a dire dei rimedi che si possono tentare nella cura di essa, propone per la prima specie (stenocardia) i purganti, le acque minerali di Baden, il sapone ed altri evacuanti e deostruenti, che collo scemare la massa degli umori e con tôrre gl'intasamenti de' visceri rendono più facile la circolazione del sangue e diminuiscono l' angustia del cuore. Nell' angina spasmodica trova indicato, secondo la natura della diatesi, l'impecacuana, i vescicanti, l'oppio, la valeriana, l'assafetida, la digitale, le preparazioni d'antimonio, i cauteri, i bagni solforosi, la canfora, la cicuta, il muschio, l'estratto di giusquiamo, i senapismi, il salasso, la lattuga virosa. Osserva che d' ordinario sul principio della malattia convengono i rimedi rinfrescativi, o debilitanti che si vogliano dire;

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