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principi e repubbliche la governassero, quali costumi ed opinioni vi prevalessero, quali poeti e letterati e filosofi avessero maggior grido quali soccorsi e quali ostacoli incontrassero le arti, quale fosse rispetto agli altri studi la scultura. Della quale è ben da cosiderare che fra noi rinascesse due secoli dopo la musica, e quasi un secolo prima della poesia meritasse non pur lode ma ammirazione. E se non è da stupire ch' ella si guastasse quando la pittura fu deformata, e l'architettura e la poesia delirarono; chi potrà intendere o chi non penerà a credere ne' tempi molto lontani ad avvenire, che noi oggi abbiamo scultura da non vergognarsi da' Greci, e tante altre cose non indegne a' barbari?

Nel primo volume il Cicognara comprese in un libro i cominciamenti e i progressi dell'arte, lieti e gloriosi per le famiglie che da Nicola Pisano derivarono. Nel secondo volume diede un libro alla valorosa Aristocrazia che governò l'arte e l'ampliò sotto Donato e gli eguali suoi e i successori: e un altro libro donò al regnare ardito ed assoluto di Michelangelo, che allontanò l'arte dal naturale, e trasse gli artisti alla imprudente e servile imitazione di un solo maestro. Gli rimane a descrivere il lungo interregno nel quale il Bonaroti morto signoreggiò, sino a che Lorenzo Bernini invase la dominazione; l'imperio di costui, e l'anarchia che gli succedette; finalmente il nuovo e beato secolo di Canova, che saranno materia degua al terzo volume. Ma de' cinque libri già stampati, i tre ultimi sono istorici. Nel secondo, prima di svolgere il filo della narrazione, volle ragionare dei più famosi

templi d'Italia, poichè furono occasione alla maggior parte delle più celebrate sculture. E nel primo libro gli piacque discorrere in generale sulle cagioni della scultura; i suoi principali oggetti e i mezzi; parlando come filosofo che in quest arte considera un aspetto importantissimo dell'umano ingegno, che più liberamente e però meno infelicemente si esercita nel rappresentare i fatti memorabili e le immagini più care e gli affetti più profondi. Vero è che questo ragionamento filosofico ed universale era più presto da aspettarsi da colui che precedette agli altri nel trattare la storia dell' arte, ed illustrò il primo periodo di essa. Ma poichè quegli nol fece, e questa terza epoca della scultura, assai più bella della seconda, e di notizie più copiosa che la prima, non indegua di sì fatto proemio, volle il Cicognara innanzi alla sua istoria spiegare molte sue opinioni, che avrebbero potuto indurlo o ad interrompere i racconti, o ad averne meno capaci i lettori,

era

E questa in generale è l'idea dell' opera, le cui parti successivamente discorreremo.

(Sarà continuato J

Il costume antico e moderno, o storia del governo, della milizia, della religione, delle arti, scienze, ed usanze di tutti i popoli antichi e moderni, provata coi monumenti dell' antichità, e rappresentata cogli analoghi disegni dal dott. Giulio FERRARIO. Milano, dalla Tipografia dell' editore, 1816.

ALCUNE

Articolo I.o

LCUNE opere per l' utilità loro, e pel modo in cui sono scritte, onorano i loro autori; altre, quando al pregio dell' opera si aggiunga la precisione, o anche il lusso della esecuzione tipografica, onorano, oltre l'autore, anche l'editore, o il tipografo; altre finalmente per la loro grandiosità, per la vastità del piano, sul quale sono immaginate, per lo splendore della esecuzione, tanto tipografica, quanto calcografica, per le vistose spese, che esigono, e per altre circostanze, che ne accrescono la magnificenza e l'importanza, sono fatte per onorare, oltre l'autore l'editore ed il tipografo, anche il paese nel quale sono pubblicate, ed il secolo nel quale vedono la luce.

Nel novero di quest' ultime dovrebb' essere l'opera grandiosa, che sotto gli auspicj di S. M. I' Imperatore FRANCESCO I. si è cominciata a pubblicare in quest' anno dal dottore Giulio Ferrario, e della quale sono già usciti dodici fascicoli. La forma è in 4.o massimo; la carta, i caratteri, e tutto ciò che spetta alla esecuzione tipografica, spirano la magnificenza

ed il lusso più ricercato; e nulla resta a desiderare circa il lavoro delle tavole in rame, bellissime, numerose, e per la maggior parte miniate. Anzi non lascieremo di osservare in questo luogo, che il benemerito editore ha il primo introdotto in questo paese, o almeno ha dato il primo eccellenti saggi dell' arte di miniar le figure, la quale coltivata con successo in Francia, in Inghilterra ed in Germania, non era stata finora che rozzamente ed imperfettamente trattata in Italia. Le figure colorate di quest' opera saranno le prime, che fisseranno l'epoca in Italia del perfezionamento, se non della introduzione, di quell' arte preziosa, che i monumenti della natura e dell' arte presenta nel loro vero stato, e non sotto una tinta nera, o affumicata, che non permette all' occhio di distinguerne i naturali colori.

Dopo la dedica trovasi il Prospetto dell'opera, il quale annunzia la vastità del piano dall' autore ed editore concepito. Dopo aver fatto qualche cenno della utilità della Storia del Costume, egli passa alla divisione dell' opera, la quale per qualunque siasi nazione comprender deve notizie esatte della geografia, topografia e cronologia, del governo e delle leggi, della milizia, della religione, de' riti delle nozze e dei funerali, delle arti meccaniche e liberali della architettura civile, militare, navale ed idraulica, della pittura e scultura, della poesia, della musica, della danza, delle scienze, dei costumi e delle usanze, de' banchetti, degli abiti, delle suppellettili, de' carri, delle lettighe, ec., delle feste, dei divertimenti, de' giuochi, del commercio, de' pesi e delle misure.

In questa serie di oggetti inchiuder potevasi anche la lingua, della quale ben si conosce l'influenza sul costume de' popoli; ma abbiamo già veduto nella descrizione della Cina, che questo punto non è ommesso, e che se ne parla in proposito delle scienze e della letteratura.

L'autore ha ben ragione di asserire che un' opera sì grande non fu mai da nessuno immaginata, o almeno fin' ora eseguita con quest' ordine, e con una estensione sì grande. Per questo egli annunzia di essersi associato valenti collaboratori, e di aver appoggiata l'esecuzione delle figure ad eccellenti professori di disegno, d'incisione e di colorito. Sebbene la sua mira sia stata quella d'instruire più che di piacere, tuttavia possiam dire ch' egli è riusciuto fin' ora ad ottenere l'uno e l'altro di questi due oggetti. In altro articolo renderemo conto della prima parte del lavoro, che comprende la descrizione dell' Asia, secondo il piano accennato,

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