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liana non risonarono ancora le lodi delle sue epiche buffonerie. E tale onesto silenzio, suggerito parte dalla coscienza ง e parte dalla compassione, in quale città si reca a gran colpa, e se ne mená tanto fracasso? Nella patria di Felice Bellotti che più d' ogn' altro era degno di onorata ricordazione, e più d'ogni altro ha taciuto, e si tace, perchè modesto del pari che valoroso. Ardo di uscire da questo fango per. bearmi ne' versi di quel bellissimo ingegno. E già mi goderei questo dolce, e vi sarei venuto mostrando, sig. Magrino (siccome pur mostrerò), quanto fior di talenti fa onore alle Muse su queste rive con maraviglia de' più canuti, se cotesta malaugurata Visione non mi avesse colpa vostra, sviato dal mio cammino. Si finisca adunque, poichè ci ho messe le mani di carminar questa lana, e osserviamo che accade, terminata quella grave conversazione.

(Sarà continuato).

PARTE II.

SCIENZE ED ARTI MECCANICHE

Continuazione dell' Estratto del Tomo XVII. delle Memorie della Società Italiana ( Vedi T. II., pag. 362 di questo Giornale ).

Sui i Bachi da seta, su i Gelsi e su i loro prodotti. Lettera del sig. conte Vincenzo DANDOLO. (alla pag. 210 ).

L'APPLICARE

APPLICARE le cognizioni della fisica è della chimica agli oggetti utili alla società è stato sempre la cura del sig. conte Dandolo, e dovrebbe esserlo ancora di tutti quelli che si consacrano alle suddette due scienze. Dopo di avere pubblicato parecchi scritti sulle pecore e loro malattie, sulla coltivazione de' pomi dị terra, ed un trattato utilissimo col titolo di Enologia, ovvero l'Arte di fare, conservare e far viaggiare i vini di queste provincie, ha rivolto le sue cure all' arte di governare i bachi da seta che forniscono un prodotto così prezioso allo stato. Nel 1815 pubblicò la sua bell' opera su questo argomento, e nel 1816 ha dimostrato la verità de' suoi insegnamenti ed il buon successo delle sue pratiche, stampando il Giornale Bibl. Ital. T. III.

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delle sue bigatterie. La lettera di cui parliamo precede la pubblicazione di questi due scritti.

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I registri delle dogane consultati dall'autore per gli anni 1807, 1808, 1809, 1810 mostrano che il solo valore della seta greggia, filatojaťa e tinta ammontava ogni anno a circa 70 lioni di lire nelle provincie che componevano l'antico Regno d'Italia. Nel 1810 ascese quasi a 90 milioni. Ciò dimostra quanto questo oggetto sia importante per l'Italia, il di cui suolo è sommamente acconcio a dare il prodotto della seta non solo in abbondanza, ma di una eccellente qualità.

L'autore accenna brevemente la questione se agli interessi dello Stato convenga o no l'applicare alle sete il principio proclamato dagli Economisti, di aggravare con dazj l'esportazione delle materie prime. Questo principio ottimo, quando tali materie prime si possono lavorare tutte con vantaggio dalla nazione che le fornisce; e quando le proprie manifatture sono certe di ottenere un vantaggio nella concorrenza dei mercati stranieri, l'autore non lo crede che possa convenire alle sete. Egli è inclinato a credere che gli Italiani non possano lavorare tutte le sete che producono, e che non possano sperare di sostenere nei mercati stranieri la concorrenza cogli altri, riguardo alle manifatture di seta. A questo si aggiunga che molti compratori stranieri desiderano di lavorare le sete secondo il loro gusto. Da ciò si può concludere che secondo il Dandolo non debba essere aggravata l'esportazione della seta greggia. Ecco un problema la di cui soluzione rimettiamo all'ingegno de' nostri Economisti, persuasí che

essi non tralasceranno di ben calcolare tutti gli elementi che debbono essere presi in considerazione.

Passa di poi l'autore a trattare: 1.o del profitto annuo che dal governo de' bachi possono ritrarre i proprietarj ed i coloni, nella condizione che somministrando quelli la foglia, e questi ponendo la loro opera, si dividano per metà i bozzoli che si ottengono. 2.° Del profitto netto che possono ricavare quelli che governano bachi interamente a proprio conto, sia adoprando foglia di loro proprietà, sia comprandola da altri. Ambedue questi argomenti sono trattati con calcoli fondati sopra basi molto plausibili, ed i loro risultati sono assai favorevoli all' industria che l'autore si è prefisso di promuovere.

La lettera termina col parlare dell' aumento di ricchezza, che ogni anno può derivare alla nazione dai soli miglioramenti generali dell'arte, suggeriti nella sua opera; e partendo dal dato che nelle provincie componenti l'antico Regno d'Italia la quantità delle sete greggie, filatojate e tinte ammontasse al valore di 80 milioni calcola l'aumento del prodotto nel valore di trenta in quaranta milioni.

Noi non entriamo a discutere i suoi calcoli, i quali hanno un aspetto di molta probabilità, e ci limitiamo ad osservare che dopo la pubblicazione de' suoi scritti, molti ricchi proprietari hanno riformato le loro bigatterie, e che questo genere d'industria nazionale ha ricevuto un grado no tabile di perfezione.

S. B.

Saggio di un trattato di meteorologia del sig. A. M. VASSALLI-EANDI (alla pag. 230).

ONO

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il

SoNo noti a tutti i fisici i molti lavori fatti sulla meteorologia dal sig. Vassalli-Eandi, quale ha consacrato particolarmente i suoi studj a questo bel ramo delle scienze naturali. Nella Memoria che annunciamo; egli incomincia dal trattare 1. dello scopo delle osservazioni meteorologiche le quali debbono essere dirette a conoscere bene la storia naturale della nostra atmosfera e l'influenza delle sue modificazioni sopra i tre regni della natura; 2.o del luogo ossia dell' Osservatorio destinato alle osservazioni medesime; 3.o degli stromenti che conviene avere a sua disposizione; e 4. delle osservazioni da aggiungersi alle meteorologiche pel maggiore progresso delle scienze fisiche ed economiche, come sarebbe l'epoche naturali concernenti i fenomeni della vegetazione, gli animali di passaggio e gli insetti, particolarmente le api ed i bachi da seta, le malattie degli animali domestici, i fenomeni straordinarj ed i loro effetti sopra le piante e gli animali, ec. La meteorologia trattata in questo modo non è più una scienza di sola curiosità, ma diviene utilissima all' economia ed agli usi civili.

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Gli stromenti de' quali dee essere fornito un Osservatorio meteorologico sono, secondo il nostro autore,

Il barometro per misurare il peso della colonna atmosferica.

Il termometro per conoscerne la temperatura. L'igrometro per esaminare la siccità ed umidità dell' ambiente,

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